home Personaggi illustri: Bartolo Nigrisoli
Queste note storiche sono state redatte da Angelo Barisani mentre le foto sono state concesse da Lucio Arniani, ringrazio entrambi per la disponibilità e la cortesia.

Bartolo Nigrisoli Personaggi illustri. Una persona di grande rilievo, nata e vissuta a lungo a Mezzano, fu Bartolo Nigrisoli. I suoi avi erano ferraresi. Qualcuno si trasferì in Romagna, uno si fermò nel non lontano paese di S. Alberto, come medico, la cui condotta si estendeva fino a Mezzano. Tradizionalmente, i maschi diventavano medici o farmacisti. Nel 1839, anno della disastrosa rotta del fiume Lamone ad Ammonite, un chilometro a monte del nostro paese, il nonno Pietro, dalla zona di S. Michele, ebbe la condotta di Mezzano e Savarna, staccata da quella di S. Alberto una quindicina di anni prima. Nella sua casa, sita in via Reale, zona Glorie, oggi col numero civico 333, risiedeva anche il figlio Carlo, farmacista, dal quale poi nacque, il 18 dicembre 1858, il primogenito, quel Bartolo, che fu seguito da altri tre fratelli e una sorella.
Le prime classi elementari le frequentò qui in paese e a 8 anni lo condussero a S. Alberto, presso lo zio Domenico il quale, medico, vi aveva la condotta. Coi fratelli studiò a Ravenna e a Parma, tornò a Mezzano e, da solo, continuò a Ravenna. Diventato amico di Luigi Rava, il futuro ministro e imparentato con Olindo Guerrino, che con lo pseudonimo di Lorenzo Stecchetti produsse molte poesie in dialetto, oltre agli studi, leggeva sempre di tutto. A Bologna, entrato alla facoltà di medicina, frequentava la clinica medica del grande Murri e quella chirurgica del Loreta, completando brillantemente il corso universitario nel 1883. Da quel momento si muoveva con estrema rapidità e coraggio. Curò i colerosi a Torino, tornò a Bologna, corse nell'aretino, divenendo direttore chirurgico all'ospedale di Castiglione Fiorentino. Nel 1890 vinse il concorso al posto di chirurgo nell'ospedale di Ravenna. Offriva la sua opera gratuitamente ai bisognosi e ai poveri, allestendo con mezzi personali una sala operatoria. Pur senza un laboratorio e privo di attrezzature diagnostiche, in breve tempo si acquistò la stima dei colleghi e la fiducia dei cittadini, riuscendo ad ottenere una forte riduzione delle morti per operazioni chirurgiche. Il segreto consisteva soprattutto nel suo amore per il prossimo e in una sua formidabile capacità di emettere diagnosi di grande esattezza, col solo ausilio della sua avvedutezza, della sua intelligenza e della sua eccezionale preparazione specifica.
Targa commemorativa di Bartolo Nigrisoli Restò sempre legato a Ravenna, anche quando, richiesto da tutte le parti, finì con lo scegliere prima il posto di aiuto del prof. Poggi, sostituendolo poi in un corso di lezioni nella clinica chirurgica dell'università, rimanendovi dal 1903 al 1915. Nella sanità militare raggiunse il grado di colonnello ma, a fine conflitto, preferì ritirare la croce di guerra e un attestato della C.R.I. . Per il grande amore alla libertà e dopo la rinuncia di un posto al senato, nel 1931 rifiutò di firmare il giuramento di fedeltà al fascismo, il quale si vendicò esonerandolo da ogni incarico ufficiale.
Liberato in tal modo da impegni pubblici, continuò a operare nella sua casa di cura, a Bologna, fino all'inizio del 1941, a oltre 82 anni di età.
Negli ultimi anni della guerra, a periodi, ritornava nella sua vecchia casa di via Reale. I paesani lo salutavano, ma egli rispondeva con poche parole e un gesto sconsolato: la vecchiaia e la vista assai indebolita lo privavano delle ultime soddisfazioni, di compiere una sia pur minima attività in favore del prossimo. Chiuse i suoi giorni a Bologna il 6 novembre del 1948. Nel cimitero di S. Alberto riposano le sue ceneri.