home Personaggi illustri: Don Antonio Tarlazzi
Foto e note storiche sono state redatte da Angelo Barisani che ringrazio per la disponibilità e la cortesia.

Don Antonio Tarlazzi Personaggi illustri. Un importante personaggio per le sue eccezionali doti allo studio e per gli alti traguardi raggiunti, è il canonico Antonio Tarlazzi. Nato a Mezzano il 5 marzo del 1802, dal padre Luigi e dalla madre Domenica Vicari fu presentato subito al parroco don Giovanni Battista Bonarelli per il battesimo; il padrino fu Giovanni Fuschini di Piangipane. Entrato in giovane età nel seminario di Ravenna, in breve, per la sua acuta intelligenza, fu notato dai superiori che seppero avvalersi anche della sua preziosa operosità. Appena sacerdote, ebbe responsabilità direttive nelle scuole elementari del comune.
Canonico del Duomo e prefetto dell'archivio metropolitano, poté rivedere, studiare e catalogare quella miniera di preziose reliquie, dai cui appunti ottenne il primo libro dal titolo "Statuti antichi di Ravenna", sulle diverse legislazioni e storie sacre e profane. Scrisse ancora "Memorie sacre di Ravenna", grosso volume che tratta dei ravennati più rappresentativi e degli arcivescovi, descrivendo mirabilmente le splendide chiese della città.
Ormai sulla settantina, gli fu pubblicata un colta trattazione, intitolata "Riscontri critici tra la cronaca di fra Salimbene e gli storici di Ravenna intorno alla decadenza della famiglia Traversari".
Produsse infine un prezioso codice diplomatico, modestamente intitolato "Appendice ai monumenti ravennati del conte Marco Fantuzzi", 4 volumi di grande formato che furono dati alle stampe fra il 1869 e il 1885, quasi a suggello di una vita attivamente spesa nello studio e a beneficio del prossimo.
Per l'accurato complesso delle sue opere, ricevette in premio l'ordine della Corona d'Italia.
Sua spiccata caratteristica rimase sempre la sua semplicità nell'esporre avvenimenti complessi, come pure la grande disponibilità e gentilezza, superate solo dalla mitezza verso tutti, compresi coloro i quali non concordavano sulle sue interpretazioni. Mantenne rapporti di amicizia e corrispondenza con Filippo Mordani impegnato uomo di scuola, gli storici fratelli Landoni, il celebre Henzen cancelliere dell'ambasciata germanica, lo storico Cesare Cantù, il direttore d'orchestra Angelo Mariani, lo statista e medico Luigi Carlo Farini, lo storico e archeologo tedesco Teodoro Momsen e altri.
Ancora nel dicembre 1887, a 85 anni compiuti, collaborò, a nome del comune e della provincia, alla grande mostra emiliana di Bologna, preferendo, anziché sedersi, donare la sua residua attività, modesto e sereno, fra le numerose attestazioni di stima. La vita di questo onorato vegliardo, nostro concittadino, si chiuse verso le ore 17,30 del 21 febbraio 1888, fra il generale compianto.
Il necrologio del 23 febbraio 1888 così concludeva: Senza venir manco agli obblighi del suo stato, fu tollerante d'ogni opinione, non rifuggì dal civil consorzio, onorò la virtù e la dottrina ov'unque trovolle, compatì l'ignoranza; e per ciò lo amarono e lo riverirono tutti.